lunedì 19 luglio 2010

Introduzione

L’anno della riforma delle superiori
MA PER GLI STUDENTI DELLE QUINTE È SOPRATTUTTO “ESAME DI STATO”

Il 2010 è stato un anno davvero importante per la scuola. La riforma delle scuole secondarie superiori non è più alle porte: è dentro le aule. Per essere ammessi agli esami finali, quelli che una volta facevano leva sulla “maturità” dello studente, bisogna avere la sufficienza in ogni singola disciplina. Basta – almeno in teoria – una materia molto deficitaria (un “tre”, per esempio) e “arrivederci” all’anno nuovo. Come si comporteranno i “prof”? L’attesa negli studenti cresce.
Vi è poi quella “mina vagante” della condotta. Chi ha qualcosa da farsi perdonare (una nota o una discussione accesa con qualche insegnante), aspetta con ansia il verdetto. “Vuoi vedere che … ? “ E ci si rende conto che, in certi momenti, non basta fare solo gesti di scaramanzia!
Poi, finalmente, escono i tabelloni con i risultati. Tutti avranno il piacere (?) di sperimentare la famosa “notte prima degli esami”, cantata da Venditti e mitizzata da numerose generazioni. Come andrà? Come saranno i commissari esterni? Nelle prove scritte si riuscirà a prendere “quel posto strategico” che da mesi era stato programmato? O, magari per un banale disguido, si finirà “tapini” nel banco di prima fila proprio ad un metro dalla cattedra della Commissione?
Lo zaino, che accompagna ogni studente, è pesante, ma funge da talismano, una sorta di “coperta di Linus”. Più che raccogliere libri e temari, sembra portare la speranza: non si può mai sapere… In forte calo colazioni, spuntini, merende: con lo stomaco chiuso che si ritrovano!!
Arriva, poi, ineluttabile, il giorno del colloquio. Fantozzianamente, le mani sono due spugne, la saliva azzerata, dolori “tipo parto” alla pancia. Il percorso, la tesina, la mappa concettuale, l’area di progetto: li ricorderò bene? La memoria mi sarà amica? E mica mi chiederanno un canto di Dante? Speriamo di no: sarebbe una mezza tragedia.
Un’ora, poco più poco meno, ed è finita!
“Che peso che mi sono tolto”, pensano tutti o quasi. Il bello, però, viene adesso.

Quinta A

I più bravi? Quelli della quinta A
Molti complimenti alle studentesse e agli studenti della quinta A. Sono stati loro i più bravi della Scuola e con una media di 88 hanno superato di gran lunga le altre sezioni.
Due ragazzi al “top” con due “cento”. E anche questa è una novità. La Scuola vantava, infatti, le eccellenze prevalentemente nel settore femminile, ma questa volta le ragazze sono solo a ridosso dei primi.
Un “bravo!” a tutti.

1. Botticelli Simone 92
2. Caporaso Alessandro 85
3. Caporaso Angela 93
4. Catalano Fernanda 96
5. De Iseso Michele 89
6. De Vita Pio 73
7. Dell’Oste Eleonora 68
8. Di Brita Aldo 68
9. Donisi Davide 68
10. Guglielmucci Marco Giuseppe 100
11. Lanni Stefania 96
12. Lepore Carmen 92
13. Mercurio Ilaria 97
14. Micco Giuseppe 88
15. Pisano Marco 100
16. Varricchio Leucio 78
17. Zoino Vincenzo 97
18. Zollo Fabrizio 84

Il Consiglio di classe 5 sez. A
- Italiano e Storia: MOSCATIELLO
- Inglese: MATARAZZO
- Matematica: DE VIZIA
- Informatica: CUTILLO
- Laboratorio informatica: PEDICINI
- Economia aziendale: MAZZONE (coordinatrice)
- Discipline giuridiche: DEI SANTI
- Educazione fisica: SCHIPANI
- Religione: MOLINARO

COMMISSIONE:BNTD14002 V A e V E
Presidente:REALE CLAUDIO proveniente da:SCUOLA STATALE V. DE CAPRARIIS L. SCIENTIFICO VIA GIARDINI ALTAVILLA IRPINA AV
Commissario: CONTE GIOVANNI proveniente da: SCUOLA STATALE ITC CERRETO SANNITA I.T. COMMERCIALE PIAZZA L. SODO, 2 CERRETO SANNITA BN INFORMATICA
Commissario: DI LUISE ADDOLORATA proveniente da: SCUOLA STATALE ITC CERRETO SANNITA I.T. COMMERCIALE PIAZZA L. SODO, 2 CERRETO SANNITA BN MATEMATICA
Commissario: VILLANI GIUSEPPINA proveniente da: SCUOLA STATALE IST. D'ARTE CERRETO S. ISTITUTO D'ARTE VIA CESINE DI SOPRA CERRETO SANNITA BN LINGUA E LETTERATURA ITALIANA

Quinta B

I magnifici “17” della quinta B
Gli allievi del corso B superano l’esame di Stato con un buon 75 di media. Nessuno riesce a raggiungere il fatidico 100, ma due ragazze ci vanno davvero assai vicino.
Tutti si manifestano all’altezza delle aspettative e ognuno s’impegna al meglio delle proprie possibilità. Di 60 nemmeno l’ombra.

1. Buttignol Gianmarco 70
2. Catillo Tommaso 70
3. Crovella Ludovico 75
4. D’Onofrio Ugo 75
5. De Duonni Rosalina 99
6. De Mercurio Mariapia 77
7. Fucci Francesco 67
8. Gagliarde Rita 74
9. Inglese Francesco 70
10. Matarazzo Clementina 98
11. Mercurio Jessica 70
12. Minocchia Annalaura 63
13. Orlando Antonio 64
14. Pallotta Michela 85
15. Pangione Libero Domenico 85
16. Paoletti Antonio 71
17. Ucci Osvaldo 65

Il Consiglio di classe 5 sez. B
- Italiano e Storia: IANDOLO
- Inglese: VARRICCHIO
- Matematica: MASONE P. (coordinatore)
- Informatica: ROTONDI
- Informatica l.: SCHIBANI
- Economia aziendale: DE GREGORIO
- Discipline giuridiche: IULIANO
- Educazione fisica: SCHIPANI
- Religione: MOLINARO

COMMISSIONE:BNTD14003 VB e VC
Presidente:GAROFALO FRANCESCO proveniente da:SCUOLA STATALE IPSCT BASELICE I.P. SERVIZI COMM. PAL. COMUNALE BASELICE BN
Commissario: GUARINO ANNA MARIANTONI proveniente da: SCUOLA STATALE ITC AMOROSI I.T. COMMERCIALE VIA ORTALE AMOROSI BN LINGUA E LETTERATURA ITALIANA
Commissario: PANZERA FORTUNATA proveniente da: SCUOLA STATALE A.M.DE' LIGUORI ITCG S.AGATA I.T. COMM. E GEOM. VIA S. ANTONIO ABATE, 32 BIS SANT'AGATA DE' GOTI BN MATEMATICA
Commissario: PASCARELLA CARMINE proveniente da: SCUOLA STATALE A.M.DE' LIGUORI ITCG S.AGATA I.T. COMM. E GEOM. VIA S. ANTONIO ABATE, 32 BIS SANT'AGATA DE' GOTI BN INFORMATICA

Quinta C

Un gruppo “storico”: quelli della quinta C
Insieme da una vita, verrebbe da dire. Eppure sono trascorsi solo cinque anni e cinque anni, quando se ne hanno 18-19, sono “una vita”.
La classe ottiene una buona media (77,6) e presenta due eccellenze all’albo degli esami: un ragazzo ed una ragazza. Quando la par condicio naviga tranquillamente tra i banchi di scuola!

1. Abate Giuseppe 70
2. Barbato Alessandro 80
3. D’Andrea Alessandra 100
4. D’Angelis Selene 85
5. De Franco Roberta 75
6. De Sciscio Alessandro 82
7. Forgione Erminio 75
8. Giraldi Francesca 74
9. Izzo Luisa 90
10. Lombari Flavio 65
11. Mancini Antonio 82
12. Mancini Domenico 64
13. Melisi Nicola 60
14. Rega Gianluca 100
15. Restelli Angelo 63

Il Consiglio di classe 5 sez. C
- Italiano e Storia: PORTOGHESE
- Inglese: PALMIERI (coordinatore)
- Matematica: CARIDI
- Informatica: ROTONDI
- Economia aziendale: DE GREGORIO
- Discipline giuridiche: PORCARO R.
- Educazione fisica: VILLANI
- Religione: MOLINARO
- Sostegno: MAZZARELLA

COMMISSIONE:BNTD14003 VB e VC
Presidente:GAROFALO FRANCESCO proveniente da:SCUOLA STATALE IPSCT BASELICE I.P. SERVIZI COMM. PAL. COMUNALE BASELICE BN
Commissario: GUARINO ANNA MARIANTONI proveniente da: SCUOLA STATALE ITC AMOROSI I.T. COMMERCIALE VIA ORTALE AMOROSI BN LINGUA E LETTERATURA ITALIANA
Commissario: PANZERA FORTUNATA proveniente da: SCUOLA STATALE A.M.DE' LIGUORI ITCG S.AGATA I.T. COMM. E GEOM. VIA S. ANTONIO ABATE, 32 BIS SANT'AGATA DE' GOTI BN MATEMATICA
Commissario: PASCARELLA CARMINE proveniente da: SCUOLA STATALE A.M.DE' LIGUORI ITCG S.AGATA I.T. COMM. E GEOM. VIA S. ANTONIO ABATE, 32 BIS SANT'AGATA DE' GOTI BN INFORMATICA

Quinta D

Tutti contenti nella quinta D, anche se
Si poteva far meglio. Così viene da commentare a leggere i risultati finali della sezione D. La media, difatti, è la più bassa fra tutte le sezioni dell’Istituto (64,2).
Ma, come diceva il compianto Eduardo De Filippo, “gli esami non finiscono mai”, e così può capitare che alcuni facciano meglio in altre prove di valutazione proposte dalla vita.
In bocca al lupo a tutti, comunque!

1. Barbato Giovanni 63
2. Carapella Marco 70
3. Colandrea Giuseppe 60
4. D’Angelis Rocco 60
5. Ferravante Vincenzo 80
6. Fiorito Fabiola 60
7. Fucci Cira Valeria 60
8. Goglia Salvatore 60
9. Lombardi Orsola 60
10. Martone Daniele 65
11. Mastice Maria 60
12. Paletta Stefano 60
13. Panella Daniele 60
14. Pedicini Antonello 65
15. Pedicini Rocco 68
16. Rapuano Antonio 68
17. Vetrone Michela 73

Il Consiglio di Classe 5 sez. D
- Italiano e Storia: CUCINIELLO
- Inglese: LUONGO
- Matematica: PIROZZOLO
- Informatica: FELEPPA (coordinatore)
- Economia aziendale: VARONE
- Discipline giuridiche: IANNELLI
- Educazione fisica: VILLANI
- Religione: MOLINARO

COMMISSIONE:BNTD14005 V D
Presidente:MECCARIELLO EMANUELE proveniente da: SCUOLA STATALE IST.MAGIS.M. SERAO - POMIGLIANO D'ARCO IST. MAGISTRALE VIA CARDUCCI,18 POMIGLIANO D'ARCO NA
Commissario: CIALONE TERESA ASSUNTA proveniente da: SCUOLA STATALE ITCG "VINCENZO DE FRANCHIS" I.T. COMMERCIALE VIA A. MORO N. 4 PIEDIMONTE MATESE CE LINGUA E LETTERATURA ITALIANA
Commissario: GIAMBATTISTA GABRIELLA CARMELA proveniente da: SCUOLA STATALE ITC CERRETO SANNITA I.T. COMMERCIALE PIAZZA L. SODO, 2 CERRETO SANNITA BN INFORMATICA
Commissario: MECCARIELLO FRANCO proveniente da: SCUOLA STATALE A.M.DE' LIGUORI ITCG S.AGATA I.T. COMM. E GEOM. VIA S. ANTONIO ABATE, 32 BIS SANT'AGATA DE' GOTI BN MATEMATICA

Quinta E

>La “mini classe”. Il “13” porta fortuna alla quinta E
I tredici allievi della quinta E si comportano bene. La loro media si attesta su un molto onorevole 78,7 e un ragazzo ottiene una votazione di eccellenza.
Tutto è andato più o meno come previsto e, dopo le vacanze meritate, sarà già tempo di scelte. Università per proseguire la propria formazione professionale? O avviarsi subito alla ricerca di un lavoro?
Comunque decidiate, auguri per un futuro sereno!

1. Bianco Carmine Piero 64
2. Caruso Antonio 65
3. Formisano Gennaro 65
4. Frascadore Pasqualina 68
5. Fusco Assunta 65
6. Liguori Luigi 80
7. Melillo Tullio 94
8. Mennitto Maurizio 91
9. Piccirillo Davide 100
10. Rossi Alberto 81
11. Salierno Veronica 73
12. Varricchio Mirco 90
13. Zamparelli Ester 78

Il Consiglio di classe 5 sez. E
- Italiano / Storia: LIZZA
- Inglese: BATTISTA
- Matematica: MONTELLA
- Informatica: ROTONDI
- Economia aziendale: CORETTI
- Discipline giuridiche: SORGENTE (coordinatrice)
- Educazione fisica: LEONI
- Religione: ZAMPARELLI
- Sostegno: MIELE R.

COMMISSIONE:BNTD14002 V A e V E
Presidente:REALE CLAUDIO proveniente da:SCUOLA STATALE V. DE CAPRARIIS L. SCIENTIFICO VIA GIARDINI ALTAVILLA IRPINA AV
Commissario: CONTE GIOVANNI proveniente da: SCUOLA STATALE ITC CERRETO SANNITA I.T. COMMERCIALE PIAZZA L. SODO, 2 CERRETO SANNITA BN INFORMATICA
Commissario: DI LUISE ADDOLORATA proveniente da: SCUOLA STATALE ITC CERRETO SANNITA I.T. COMMERCIALE PIAZZA L. SODO, 2 CERRETO SANNITA BN MATEMATICA
Commissario: VILLANI GIUSEPPINA proveniente da: SCUOLA STATALE IST. D'ARTE CERRETO S. ISTITUTO D'ARTE VIA CESINE DI SOPRA CERRETO SANNITA BN LINGUA E LETTERATURA ITALIANA

Quinta F

La carica dei 19 della quinta F risulta vincente>
Era la classe più numerosa (19 studenti) agli esami di Stato di questa sessione. I risultati sono stati assai onorevoli con una media di 78,6 e due eccellenze da esporre nella bacheca dei risultati finali. Questa volta, rispettando una consuetudine della Scuola, sono due ragazze ad avere il massimo dei voti.
Vacanze felici per tutti.

1. Affinito Francesca 100
2. Apicella Rosanna 62
3. Bruno Floriana 66
4. Calabrese Carmen 71
5. Catalano Benedicta 80
6. D’Aloia Marianna 94
7. Fragnito Roberta 100
8. Goglia Giovanna 80
9. Iannone Francesco 96
10. Mercurio Osvaldo 63
11. Mesisca Veronica 80
12. Nardone Alessio Adolfo 85
13. Pannillo Antonella 78
14. Parrella Gessica 60
15. Pascucci Francesco Saverio 72
16. Salerno Luca 62
17. Vetrone Graziella 88
18. Vetrone Luana 97
19. Viglione Nicola 60

Il Consiglio di classe 5 sez. F
- Italiano e Storia: MASONE
- Inglese: BATTISTA
- Matematica: PALUMBO
- Informatica: FELEPPA
- Informatica l.: SCHIBANI
- Economia aziendale: LA TORELLA
- Discipline giuridiche: SPINA (coordinatrice)
- Educazione fisica: LEONI
- Religione: ZAMPARELLI
- Sostegno: MIELE N.

COMMISSIONE:BNTD14004 VF e VG
Presidente:GAGLIARDI ADA ROSARIA proveniente da:SCUOLA STATALE ITC CERRETO SANNITA I.T. COMMERCIALE PIAZZA L. SODO, 2 CERRETO SANNITA BN
Commissario: FORTE MARIA CARMINA proveniente da: SCUOLA STATALE IPSCT BASELICE I.P. SERVIZI COMM. PAL. COMUNALE BASELICE BN MATEMATICA
Commissario: GIUGLIANO MADDALENA proveniente da: SCUOLA STATALE A.M.DE' LIGUORI ITCG S.AGATA I.T. COMM. E GEOM. VIA S. ANTONIO ABATE, 32 BIS SANT'AGATA DE' GOTI BN LINGUA E LETTERATURA ITALIANA
Commissario: GUADAGNO ANTONIO proveniente da: SCUOLA STATALE A.M.DE' LIGUORI ITCG S.AGATA I.T. COMM. E GEOM. VIA S. ANTONIO ABATE, 32 BIS SANT'AGATA DE' GOTI BN INFORMATICA

Quinta G

Anche la quinta G ottiene il sospirato titolo!
Tutti “ragionieri programmatori” anche in quinta G. Pur mancando il magico risultato a tre cifre, la media della classe è onorevole superando di poco il 76 di voto medio.
Ognuno si è espresso come meglio poteva e ha ben sostenuto l’impatto con una prova tanto attesa quanto temuta.
La Scuola può essere, insieme a tutti loro, soddisfatta
Tutti gli allievi, presentati agli esami (117 studenti e studentesse), li hanno superati. E qui la percentuale è più semplice: il 100%.

1. Coletta Nicola 65
2. D’Alesio Danilo 86
3. D’Alesio Paola 93
4. Elmo Veronica 68
5. Faella Sabrina 74
6. Iannotti Steven 84
7. Navarra Sabrina 70
8. Parrella Alessandro 67
9. Picuccio Lucia 95
10. Reino Gianpiero 87
11. Rossi Maria Pia 72
12. Salierno Veronica 66
13. Santillo Luigi 60
14. Varricchione Giuseppe 93
15. Visconti Roberto 73
16. Zilla Rocco 73
17. Zitano Antonio 65
18. Zotti Bernardo 80

Il Consiglio di classe 5 sez. G
- Italiano e storia: LATINO
- Inglese: PALMIERI
- Matematica: FERRO (coordinatore)
- Informatica: FELEPPA
- Economia aziendale: LA TORELLA
- Discipline giuridiche: SPINA
- Educazione fisica: BERGANTINO
- Religione: ZAMPARELLI
- Sostegno: FASULO

COMMISSIONE:BNTD14004 VF e VG
Presidente:GAGLIARDI ADA ROSARIA proveniente da:SCUOLA STATALE ITC CERRETO SANNITA I.T. COMMERCIALE PIAZZA L. SODO, 2 CERRETO SANNITA BN
Commissario: FORTE MARIA CARMINA proveniente da: SCUOLA STATALE IPSCT BASELICE I.P. SERVIZI COMM. PAL. COMUNALE BASELICE BN MATEMATICA
Commissario: GIUGLIANO MADDALENA proveniente da: SCUOLA STATALE A.M.DE' LIGUORI ITCG S.AGATA I.T. COMM. E GEOM. VIA S. ANTONIO ABATE, 32 BIS SANT'AGATA DE' GOTI BN LINGUA E LETTERATURA ITALIANA
Commissario: GUADAGNO ANTONIO proveniente da: SCUOLA STATALE A.M.DE' LIGUORI ITCG S.AGATA I.T. COMM. E GEOM. VIA S. ANTONIO ABATE, 32 BIS SANT'AGATA DE' GOTI BN INFORMATICA

giovedì 15 luglio 2010

PROVA DI ITALIANO

Pag. 1/7 Sessione ordinaria 2010
Prima prova scritta
Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca
P000 - ESAMI DI STATO CONCLUSIVI DEI CORSI DI STUDIO DI ISTRUZIONE
SECONDARIA SUPERIORE
PROVA DI ITALIANO
(per tutti gli indirizzi: di ordinamento e sperimentali)
Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte.
TIPOLOGIA A - ANALISI DEL TESTO
Primo Levi, dalla Prefazione di La ricerca delle radici. Antologia personale, Torino 1981

Poiché dispongo di input ibridi, ho accettato volentieri e con curiosità la proposta di comporre anch’io un’«antologia personale», non nel senso borgesiano di autoantologia, ma in quello di una raccolta, retrospettiva e in buona fede, che metta in luce le eventuali tracce di quanto è stato letto su quanto è stato
scritto. L’ho accettata come un esperimento incruento, come ci si sottopone a una batteria di test; perché placet experiri e per vedere l’effetto che fa.
Volentieri, dunque, ma con qualche riserva e con qualche tristezza. La riserva principale nasce appunto dal mio ibridismo: ho letto parecchio, ma non credo di stare inscritto nelle cose che ho letto; è probabile che il mio scrivere risenta più dell’aver io condotto per trent’anni un mestiere tecnico, che non dei libri ingeriti;
perciò l’esperimento è un po’ pasticciato, e i suoi esiti dovranno essere interpretati con precauzione.
Comunque, ho letto molto, soprattutto negli anni di apprendistato, che nel ricordo mi appaiono stranamente lunghi; come se il tempo, allora, fosse stirato come un elastico, fino a raddoppiarsi, a triplicarsi. Forse lo stesso avviene agli animali dalla vita breve e dal ricambio rapido, come i passeri e gli scoiattoli, e in genere a chi riesce, nell’unità di tempo, a fare e percepire più cose dell’uomo maturo medio: il tempo soggettivo diventa più lungo.
Ho letto molto perché appartenevo a una famiglia in cui leggere era un vizio innocente e tradizionale, un’abitudine gratificante, una ginnastica mentale, un modo obbligatorio e compulsivo di riempire i vuoti di tempo, e una sorta di fata morgana nella direzione della sapienza. Mio padre aveva sempre in lettura tre libri
contemporaneamente; leggeva «stando in casa, andando per via, coricandosi e alzandosi» (Deut. 6.7); si faceva cucire dal sarto giacche con tasche larghe e profonde, che potessero contenere un libro ciascuna. Aveva due fratelli altrettanto avidi di letture indiscriminate; i tre (un ingegnere, un medico, un agente di
borsa) si volevano molto bene, ma si rubavano a vicenda i libri dalle rispettive librerie in tutte le occasioni possibili. I furti venivano recriminati pro forma, ma di fatto accettati sportivamente, come se ci fosse una regola non scritta secondo cui chi desidera veramente un libro è ipso facto degno di portarselo via e di
possederlo. Perciò ho trascorso la giovinezza in un ambiente saturo di carta stampata, ed in cui i testi scolastici erano in minoranza: ho letto anch’io confusamente, senza metodo, secondo il costume di casa, e devo averne ricavato una certa (eccessiva) fiducia nella nobiltà e necessità della carta stampata, e, come
sottoprodotto, un certo orecchio e un certo fiuto. Forse, leggendo, mi sono inconsapevolmente preparato a scrivere, così come il feto di otto mesi sta nell’acqua ma si prepara a respirare; forse le cose lette riaffiorano qua e là nelle pagine che poi ho scritto, ma il nocciolo del mio scrivere non è costituito da quanto ho letto. Mi sembra onesto dirlo chiaramente, in queste «istruzioni per l’uso» della presente antologia.
Primo Levi (Torino 1919-87) è l’autore di Se questo è un uomo (1947) e La tregua (1963), opere legate alla esperienza della deportazione, in quanto ebreo, nel campo di Buna-Monowitz presso Auschwitz, e del lungo e avventuroso viaggio di rimpatrio. Tornato in Italia, fu prima chimico di laboratorio e poi direttore di fabbrica. A
partire dal 1975, dopo il pensionamento, si dedicò a tempo pieno all’attività letteraria. Scrisse romanzi, racconti, saggi, articoli e poesie.
A proposito di La ricerca delle radici, Italo Calvino così scrisse in un articolo apparso su «la Repubblica» dell’11 giugno 1981: «L’anno scorso Giulio Bollati ebbe l’idea di chiedere ad alcuni scrittori italiani di comporre una loro «antologia personale»: nel senso d’una scelta non dei propri scritti ma delle proprie letture
considerate fondamentali, cioè di tracciare attraverso una successione di pagine d’autori prediletti un paesaggio letterario, culturale e ideale. […] Tra gli autori che hanno accettato l’invito, l’unico che finora ha tenuto fede all’impegno è Primo Levi, il cui contributo era atteso come un test cruciale per questo tipo d’impresa, dato che in lui s’incontrano la formazione scientifica, la sensibilità letteraria sia nel rievocare il vissuto sia nell’immaginazione, e il forte senso della sostanza morale e civile d’ogni esperienza».
Pag. 2/7 Sessione ordinaria 2010
Prima prova scritta
Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca
1. Comprensione del testo
Dopo una prima lettura, riassumi il contenuto informativo del testo.
2. Analisi del testo
2.1 Quali sono per Levi le conseguenze degli «input ibridi» (r. 1) e dell’«ibridismo» (r. 7)?
2.2 Spiega le considerazioni di Levi sul «tempo soggettivo» (r. 13).
2.3 Perché si leggeva molto nella famiglia di Levi? Spiega, in particolare, perché leggere era «una sorta
di fata morgana nella direzione della sapienza» (r. 17).
2.4 Soffermati su ciò che Levi dichiara di avere ricavato dalle sue letture (rr. 24-29). In particolare, spiega
l’atteggiamento di Levi nei confronti della «carta stampata» (r. 26).
2.5 Esponi le tue osservazioni in un commento personale di sufficiente ampiezza.
3. Interpretazione complessiva ed approfondimenti
Proponi una tua interpretazione complessiva del brano e approfondiscila con opportuni collegamenti al libro da cui il brano è tratto o ad altri testi di Primo Levi. In alternativa, prendendo spunto dal testo proposto, proponi una
tua «antologia personale» indicando le letture fatte che consideri fondamentali per la tua formazione.
TIPOLOGIA B - REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE”
(puoi scegliere uno degli argomenti relativi ai quattro ambiti proposti)
CONSEGNE
Sviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale», utilizzando, in tutto o in parte, e nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti.
Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio.
Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi.
Se scegli la forma dell’«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul quale pensi che l’articolo debba essere pubblicato.
Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo.
1. AMBITO ARTISTICO - LETTERARIO
ARGOMENTO: Piacere e piaceri.
DOCUMENTI
«La passione li avvolse, e li fece incuranti di tutto ciò che per ambedue non fosse un godimento immediato. Ambedue, mirabilmente formati nello spirito e nel corpo all’esercizio di tutti i più alti e i più rari diletti, ricercavano senza tregua
il Sommo, l’Insuperabile, l’Inarrivabile; e giungevano così oltre, che talvolta una oscura inquietudine li prendeva pur nel colmo dell’oblio, quasi una voce d’ammonimento salisse dal fondo dell’esser loro ad avvertirli d’un ignoto castigo,
d’un termine prossimo. Dalla stanchezza medesima il desiderio risorgeva più sottile, più temerario, più imprudente;come più s’inebriavano, la chimera del loro cuore ingigantiva, s’agitava, generava nuovi sogni; parevano non trovar riposo che nello sforzo, come la fiamma non trova la vita che nella combustione. Talvolta, una fonte di piacere inopinata aprivasi dentro di loro, come balza d’un tratto una polla viva sotto le calcagna d’un uomo che vada alla ventura per l’intrico d’un bosco; ed essi vi bevevano senza misura, finché non l’avevano esausta. Talvolta, l’anima,
sotto l’influsso dei desiderii, per un singolar fenomeno d’allucinazione, produceva l’imagine ingannevole d’una esistenza più larga, più libera, più forte, «oltrapiacente»; ed essi vi s’immergevano, vi godevano, vi respiravano come
in una loro atmosfera natale. Le finezze e le delicatezze del sentimento e dell’imaginazione succedevano agli eccessi della sensualità.»
Gabriele D’ANNUNZIO, Il piacere, 1889 (ed. utilizzata 1928)
Pag. 3/7 Sessione ordinaria 2010
Prima prova scritta
Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca
Sandro BOTTICELLI
Nascita di Venere, circa 1482-85
Pablo PICASSO
I tre musici, 1921
Henri MATISSE
La danza, 1909-10
«Piacer figlio d’affanno; «

Giacomo LEOPARDI, La quiete dopo la tempesta, vv. 32-54, Bertolt BRECHT, Piaceri, 1954/55, trad. di R. Fertonani,
1829 (in G. Leopardi, Canti, 1831) (in B. Brecht, Poesie, trad. it., 1992)
«Il piacere è veramente tale quando non si rende conto né delle proprie cause né dei propri effetti. (È immediato, irrazionale). Il piacere della conoscenza fa eccezione? No. Il piacere della conoscenza procede dal razionale ed è irrazionale.»
Andrea EMO, Quaderni di metafisica (1927-1928), in A. Emo, Quaderni di metafisica 1927-1981, 2006
«I filosofi ed i sinonimisti vi spiegano con paziente sollecitudine la differenza precisa che passa fra la giustizia, la bontà e il dovere; ma voi stessi potete persuadervi che essi fabbricano un mondo di carta pesta. Ciò che è giusto è
buono, ciò che è dovere è giustizia, e ciò che si deve fare è ciò che è giusto e buono. Ma non vedete voi il circoloeterno del cosmo, la volta infinita del cielo che non comincia in un alcun luogo e mai non finisce? Studiate il cerchio, perché in verità vi dico che la sua geometria morale abbraccia la storia del mondo. Le gioie dellagiustizia e del dovere esercitano la più benefica influenza sulla felicità della vita e, rendendoci calmi e soddisfatti nel presente, ci preparano un avvenire felice. Chi possiede maggiori ricchezze di fortuna, di mente e di cuore, ha
anche maggiori doveri da esercitare; ma tutti gli uomini, purché abbiano soltanto un’individualità morale, devono essere giusti e buoni, e devono quindi rendersi degni di gustare queste gioie sublimi.»
Paolo MANTEGAZZA, Fisiologia del piacere, 1992 (1ª edizione 1854)
Pag. 4/7 Sessione ordinaria 2010
Prima prova scritta
Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca
2. AMBITO SOCIO - ECONOMICO
ARGOMENTO: La ricerca della felicità.
DOCUMENTI
«Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà
e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.»
Articolo 3 della Costituzione della Repubblica Italiana
«Noi riteniamo che sono per sé stesse evidenti queste verità: che tutti gli uomini sono creati eguali; che essi sono dal Creatore dotati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti sono la Vita, la Libertà, e il perseguimento della
Felicità.»
Dichiarazione di indipendenza dei Tredici Stati Uniti d’America, 4 luglio 1776
«La nostra vita è un’opera d’arte – che lo sappiamo o no, che ci piaccia o no. Per viverla come esige l’arte della vita dobbiamo – come ogni artista, quale che sia la sua arte – porci delle sfide difficili (almeno nel momento in cui ce le
poniamo) da contrastare a distanza ravvicinata; dobbiamo scegliere obiettivi che siano (almeno nel momento in cui li scegliamo) ben oltre la nostra portata, e standard di eccellenza irritanti per il loro modo ostinato di stare (almeno per
quanto si è visto fino allora) ben al di là di ciò che abbiamo saputo fare o che avremmo la capacità di fare. Dobbiamo tentare l’impossibile. E possiamo solo sperare – senza poterci basare su previsioni affidabili e tanto meno certe – di
riuscire prima o poi, con uno sforzo lungo e lancinante, a eguagliare quegli standard e a raggiungere quegli obiettivi, dimostrandoci così all’altezza della sfida.
L’incertezza è l’habitat naturale della vita umana, sebbene la speranza di sfuggire ad essa sia il motore delle attività umane. Sfuggire all’incertezza è un ingrediente fondamentale, o almeno il tacito presupposto, di qualsiasi immagine
composita della felicità. È per questo che una felicità «autentica, adeguata e totale» sembra rimanere costantemente a una certa distanza da noi: come un orizzonte che, come tutti gli orizzonti, si allontana ogni volta che cerchiamo di
avvicinarci a esso.»
Zygmunt BAUMAN, L’arte della vita, trad. it., Bari 2009 (ed. originale 2008)
«Nonostante le molte oscillazioni, la soddisfazione media riportata dagli europei era, nel 1992, praticamente allo stesso livello di 20 anni prima, a fronte di un considerevole aumento del reddito pro capite nello stesso periodo.
Risultati molto simili si ottengono anche per gli Stati Uniti. Questi dati sollevano naturalmente molti dubbi sulla loro qualità e tuttavia, senza entrare nel dettaglio, numerosi studi provenienti da altre discipline come la
psicologia e la neurologia ne supportano l’attendibilità. Citiamo solo la critica che a noi pare più comune e che si potrebbe formulare come segue: in realtà ognuno si dichiara soddisfatto in relazione a ciò che può realisticamente
ottenere, di conseguenza oggi siamo effettivamente più felici di 20 anni fa ma non ci riteniamo tali perché le nostre aspettative sono cambiate, migliorate, e desideriamo sempre di più. Esistono diverse risposte a questa
critica. In primo luogo, se così fosse, almeno persone nate negli stessi anni dovrebbero mostrare una crescita nel tempo della felicità riportata soggettivamente. I dati mostrano invece che, anche suddividendo il campione per
coorti di nascita, la felicità riportata non cresce significativamente nel tempo. Inoltre, misure meno soggettive del benessere, come la percentuale di persone affette da depressione o il numero di suicidi, seguono andamenti molto simili alle risposte soggettive sulla felicità e sulla soddisfazione. Ma allora cosa ci rende felici?»
Mauro MAGGIONI e Michele PELLIZZARI, Alti e bassi dell’economia della felicità, «La Stampa», 12 maggio 2003
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Prima prova scritta
Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca
«Il tradimento dell’individualismo sta tutto qui: nel far creder che per essere felici basti aumentare le utilità.
Mentre sappiamo che si può essere dei perfetti massimizzatori di utilità anche in solitudine, per essere felici occorre essere almeno in due. La riduzione della categoria della felicità a quella della utilità è all’origine della credenza secondo cui l’avaro sarebbe, dopotutto, un soggetto razionale. Eppure un gran numero di interazioni sociali acquistano significato unicamente grazie all’assenza di strumentalità. Il senso di un’azione cortese o generosa verso un amico, un figlio, un collega sta proprio nel suo essere gratuita. Se venissimo a sapere che
quell’azione scaturisce da una logica di tipo utilitaristico e manipolatorio, essa acquisterebbe un senso totalmente diverso, con il che verrebbero a mutare i modi di risposta da parte dei destinatari dell’azione. Il Chicago man – come Daniel McFadden ha recentemente chiamato la versione più aggiornata dell’homo oeconomicus – è un
isolato, un solitario e dunque un infelice, tanto più egli si preoccupa degli altri, dal momento che questa sollecitudine altro non è che un’idiosincrasia delle sue preferenze. [...] Adesso finalmente comprendiamo perché l’avaro non riesce ad essere felice: perché è tirchio prima di tutto con se stesso; perché nega a se stesso quel
valore di legame che la messa in pratica del principio di reciprocità potrebbe assicuragli.»
Stefano ZAMAGNI, Avarizia. La passione dell’avere, Bologna 2009
3. AMBITO STORICO - POLITICO
ARGOMENTO: Il ruolo dei giovani nella storia e nella politica. Parlano i leader.
DOCUMENTI
«Ma poi, o signori, quali farfalle andiamo a cercare sotto l’arco di Tito? Ebbene, dichiaro qui, al cospetto di questa Assemblea e al cospetto di tutto il popolo italiano, che io assumo, io solo, la responsabilità politica, morale, storica di
tutto quanto è avvenuto. (Vivissimi e reiterati applausi — Molte voci: Tutti con voi! Tutti con voi!) Se le frasi più o meno storpiate bastano per impiccare un uomo, fuori il palo e fuori la corda; se il fascismo non è stato che olio di
ricino e manganello, e non invece una passione superba della migliore gioventù italiana, a me la colpa! (Applausi).
Se il fascismo è stato un’associazione a delinquere, io sono il capo di questa associazione a delinquere! (Vivissimi e prolungati applausi — Molte voci: Tutti con voi!)»
Benito MUSSOLINI, Discorso del 3 gennaio 1925
(da Atti Parlamentari – Camera dei Deputati – Legislatura XXVII – 1a sessione – Discussioni – Tornata del 3 gennaio 1925
Dichiarazioni del Presidente del Consiglio)
«Diciamo le cose come stanno. I giovani che vengono al nostro partito devono essere stabilmente conquistati ai grandi ideali del socialismo e del comunismo, se non vogliamo che essi rimangano dei «pratici», o, peggio, dei politicanti.
Essi devono acquistare la certezza – volevo dire la fede – che l’avvenire e la salvezza della società umana sta nella suatrasformazione socialista e comunista, e questa certezza deve sorreggerli, guidarli, illuminarli in tutto il lavoro pratico
quotidiano. […] Quanto alle grandi masse della gioventù, quello cui noi aspiriamo è di dare un potente contributo positivo per far loro superare la crisi profonda in cui si dibattono. Non desideriamo affatto staccare i giovani dai
tradizionali ideali morali e anche religiosi. Prima di tutto, però, vogliamo aiutarli a comprendere come si svolgono le cose nel mondo, a comprendere il perché delle lotte politiche e sociali che si svolgono nel nostro paese e sulla scena
mondiale, e quindi il perché delle sciagure della nostra patria e della triste sorte odierna della sua gioventù. Tutto questo non si capisce, però, se non si riesce ad afferrare che quello a cui noi assistiamo da due o tre decenni non è che
la faticosa gestazione di un mondo nuovo, del mondo socialista, che si compie suscitando la resistenza accanita di un mondo di disordine, di sfruttamento, di violenza e di corruzione, il quale però è inesorabilmente condannato a sparire.»
Palmiro TOGLIATTI, Discorso alla conferenza nazionale giovanile del PCI, Roma, 22-24 maggio 1947
(da P. TOGLIATTI, Discorsi ai giovani, Prefazione di E. Berlinguer, Roma 1971)
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Prima prova scritta
Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca
«Il potere si legittima davvero e solo per il continuo contatto con la sua radice umana, e si pone come un limite invalicabile le forze sociali che contano per se stesse, il crescere dei centri di decisione, il pluralismo che esprime la
molteplicità irriducibile delle libere forme di vita comunitaria. I giovani e i lavoratori conducono questo movimento e sono primi a voler fermamente un mutamento delle strutture politiche ed un rispettoso distacco; i giovani chiedono
un vero ordine nuovo, una vita sociale che non soffochi ma offra liberi spazi, una prospettiva politica non conservatrice o meramente stabilizzatrice, la lievitazione di valori umani. Una tale società non può essere creata senza l’attiva presenza, in una posizione veramente influente, di coloro per i quali il passato è passato e che sono completamente aperti verso l’avvenire. La richiesta di innovazione comporta naturalmente la richiesta di partecipazione. Essa è rivolta agli altri, ma anche e soprattutto a se stessi: non è solo una rivendicazione, ma anche un dovere e una assunzione di responsabilità. L’immissione della linfa vitale dell’entusiasmo, dell’impegno, del rifiuto dell’esistente, propri dei giovani, nella società, nei partiti, nello Stato, è una necessità vitale, condizione dell’equilibrio e della pace sociale nei termini nuovi ed aperti nei quali in una fase evolutiva essi possono essere concepiti.»
Aldo MORO, Discorso all’XI Congresso Nazionale della DC, 29 giugno 1969
(da A. MORO, Scritti e discorsi, Volume Quinto: 1969-1973, a c. di G. Rossini, Roma 1988)
«L’individuo oggi è spesso soffocato tra i due poli dello Stato e del mercato. Sembra, infatti, talvolta che egli esista soltanto come produttore e consumatore di merci, oppure come oggetto dell’amministrazione dello Stato, mentre si dimentica che la convivenza tra gli uomini non è finalizzata né al mercato né allo Stato, poiché possiede in se stessa un singolare valore che Stato e mercato devono servire. L’uomo è, prima di tutto, un essere che cerca la verità e si sforza di viverla e di approfondirla in un dialogo che coinvolge le generazioni passate e future. Da tale ricerca aperta della verità, che si rinnova a ogni generazione, si caratterizza la cultura della Nazione. In effetti, il patrimonio dei valori tramandati e acquisiti è sempre sottoposto dai giovani a contestazione. Contestare, peraltro, non vuol dire
necessariamente distruggere o rifiutare in modo aprioristico, ma vuol significare soprattutto mettere alla prova nella propria vita e, con tale verifica esistenziale, rendere quei valori più vivi, attuali e personali, discernendo ciò che nella
tradizione è valido da falsità ed errori o da forme invecchiate, che possono esser sostituite da altre più adeguate ai tempi.»
GIOVANNI PAOLO II, Lettera enciclica Centesimus annus nel centenario della Rerum novarum, 1° maggio 1991
(da Tutte le encicliche di Giovanni Paolo II, Milano 2005)
4. AMBITO TECNICO - SCIENTIFICO
ARGOMENTO: Siamo soli?
DOCUMENTI
«Alla fine del Novecento la ricerca dell’origine della vita sulla Terra era pronta a riprendere il cammino, ora pienamente integrata fra gli obiettivi dell’esobiologia [= Studio della comparsa e dell’evoluzione della vita fuori del nostro pianeta], con un piccolo gruppo di biologi che continuavano a perseguire entusiasticamente la ricerca dell’universalità e uno status di pari dignità con le scienze fisiche che una biologia universale avrebbe portato con sé. In questa ricerca, però, essi si sarebbero dovuti scontrare con i biologi evoluzionisti, molto pessimisti sulla
morfologia, se non sulla stessa esistenza degli extraterrestri, che smorzavano, quindi, le aspirazioni di chi cercava di estendere i principi della biologia terrestre, con tanta fatica conquistati, all’universo nel suo complesso o di
incorporare tali principi in una biologia più generale.»
Steven J. DICK, Vita nel cosmo. Esistono gli extraterrestri?, Milano 2002 (ed. originale 1998)
«Gli UFO: visitatori non invitati? In conseguenza delle pressioni dell’opinione pubblica, negli anni passati, furono condotte diverse indagini sugli UFO soprattutto da parte dell’aeronautica americana, per appurare la natura delì fenomeno. [...] La percentuale, tra i presunti avvistamenti dei casi per i quali non è stato possibile addivenire a una spiegazione, allo stato attuale delle nostre conoscenze, è molto bassa, esattamente intorno al 1,5 - 2%. Questa piccola percentuale potrebbe essere attribuita in gran parte a suggestioni o visioni, che certamente esistono. [...] Sono
numerose le ipotesi che possono spiegare la natura degli UFO. Si potrebbe, per esempio, pensare che all’origine di un certo numero di avvistamenti vi siano, in realtà, fenomeni geofisici ancora poco conosciuti, oppure velivoli
sperimentali segreti, senza tuttavia escludere del tutto la natura extraterrestre. La verità è che noi non possiamo spiegare tutto con la razionalità e le conoscenze. [...] A quanto sembra, logica e metodo scientifico non sembrano efficaci nello studio degli UFO per i quali qualsiasi spiegazione è insoddisfacente e/o troppo azzardata.»
Pippo BATTAGLIA -Walter FERRERI, C’è vita nell’Universo? La scienza e la ricerca di altre civiltà, Torino 2008
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Prima prova scritta
Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca
«Se fosse possibile assodare la questione mediante una qualche esperienza, io sarei pronto a scommettere tutti i miei averi, che almeno in uno dei pianeti che noi vediamo vi siano degli abitanti. Secondo me, perciò, il fatto che anche in altri mondi vi siano abitanti non è semplicemente oggetto di opinione, bensì di una salda fede (sull’esattezza di tale credenza, io arrischierei infatti molti vantaggi della vita).»
Immanuel KANT, Critica della ragione pura, Riga 1787 (1a ed. 1781)
«Come si spiega dunque la mancanza di visitatori extraterrestri? È possibile che là, tra le stelle, vi sia una specie progredita che sa che esistiamo, ma ci lascia cuocere nel nostro brodo primitivo. Però è difficile che abbia tanti riguardi verso una forma di vita inferiore: forse che noi ci preoccupiamo di quanti insetti o lombrichi schiacciamo sotto i piedi? Una spiegazione più plausibile è che vi siano scarsissime probabilità che la vita si sviluppi su altri pianeti o che, sviluppatasi, diventi intelligente. Poiché ci definiamo intelligenti, anche se forse con motivi poco fondati, noi tentiamo di considerare l’intelligenza una conseguenza inevitabile dell’evoluzione, invece è discutibile che sia così. I batteri se la cavano benissimo senza e ci sopravviveranno se la nostra cosiddetta intelligenza ci indurrà ad autodistruggerci in una guerra nucleare. [...] Lo scenario futuro non somiglierà a quello consolante definito da STAR TRECK, di un universo popolato da molte specie di umanoidi, con una scienza ed una tecnologia avanzate ma fondamentalmente statiche. Credo che invece saremo soli e che incrementeremo molto, e molto in fretta, la complessità biologica ed elettronica.»
Stephen HAWKING, L’universo in un guscio di noce, Milano 2010 (ed. originale 2001)
«La coscienza, lungi dall’essere un incidente insignificante, è un tratto fondamentale dell’universo, un prodotto naturale del funzionamento delle leggi della natura, alle quali è collegata in modo profondo e ancora misterioso. Ci tengo a ripeterlo: non sto dicendo che l’Homo sapiens in quanto specie sia inscritto nelle leggi della natura; il mondo non è stato creato per noi, non siamo al centro del creato, né ne siamo la cosa più significativa. Ma questo non vuol dire neanche che siamo completamente privi di significato! Una delle cose più deprimenti degli ultimi tre secoli di scienza è il modo in cui si è cercato di emarginare, rendere insignificanti, gli esseri umani, e quindi alienarli dall’universo in cui vivono. Io sono convinto che abbiamo un posto nell’universo, non un posto centrale,
ma comunque una posizione significativa. […] Se questo modo di vedere le cose è giusto, se la coscienza è un fenomeno basilare che fa parte del funzionamento delle leggi dell’universo, possiamo supporre che sia emersa anche altrove. La ricerca di esseri alieni può dunque essere vista come un modo per mettere alla prova l’ipotesi che viviamo in un universo che non solo è in evoluzione, come dimostra l’emergere della vita e della coscienza dal caos primordiale, ma in cui la mente svolge un ruolo fondamentale. A mio avviso la conseguenza più importante della scoperta di forme di vita extraterrestri sarebbe quella di restituire agli esseri umani un po’ di quella dignità di cui la scienza li ha derubati.»
Paul C.W. DAVIES, Siamo soli? Implicazioni filosofiche della scoperta della vita extraterrestre, Roma-Bari 1998 (1a ed. 1994)
TIPOLOGIA C - TEMA DI ARGOMENTO STORICO
Ai sensi della legge 30 marzo 2004, n. 92, “la Repubblica riconosce il 10 febbraio quale «Giorno del ricordo» al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”.
Il candidato delinei la “complessa vicenda del confine orientale”, dal Patto (o Trattato) di Londra (1915) al Trattato di
Osimo (1975), soffermandosi, in particolare, sugli eventi degli anni compresi fra il 1943 e il 1954.
TIPOLOGIA D - TEMA DI ORDINE GENERALE
La musica — diceva Aristotele (filosofo greco del IV sec. a.C.) — non va praticata per un unico tipo di beneficio
che da essa può derivare, ma per usi molteplici, poiché può servire per l’educazione, per procurare la catarsi e in
terzo luogo per la ricreazione, il sollievo e il riposo dallo sforzo.
Il candidato si soffermi sulla funzione, sugli scopi e sugli usi della musica nella società contemporanea.
Se lo ritiene opportuno, può fare riferimento anche a sue personali esperienze di pratica e/o di ascolto musicale.
__________________________
Durata massima della prova: 6 ore.
È consentito soltanto l’uso del dizionario italiano.
Non è consentito lasciare l’Istituto prima che siano trascorse 3 ore dalla dettatura del tema.

PROVA DI RAGIONERIA ED ECONOMIA AZIENDALE

Pag. 1/1 Sessione ordinaria 2010
Seconda prova scritta
Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca
M733 – ESAME DI STATO DI ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE
CORSO DI ORDINAMENTO
Indirizzo: PROGRAMMATORI
Tema di: RAGIONERIA ED ECONOMIA AZIENDALE
L’attuale crisi finanziaria ha determinato, tra l’altro, una forte contrazione del credito e una notevole riduzione dei consumi. Il candidato esamini gli effetti prodotti da tale crisi sulla situazione economica e finanziaria di una impresa industriale, individui e descriva le possibili strategie per fronteggiarli fornendo opportune esemplificazioni. Consideri, quindi, l’impresa industriale Alfa spa e rediga lo Stato patrimoniale e il Conto economico al 31/12/2009 dal quale emerga un netto miglioramento dei risultati, rispetto alla situazione economico-finanziaria precedente, tenendo presente che:

dal bilancio riclassificato del 2008 si rilevano i seguenti indicatori
-
Capitale circolante netto negativo pari a 1.230.000 euro
-
ROI 5%

nell’esercizio 2009 sono state effettuate, tra le altre, le seguenti operazioni
-
rinnovo parziale di macchinari acquisiti in leasing
-
ricevimento di un contributo dall’Ente pubblico per l’acquisizione di un impianto che consenta di realizzare una produzione a basso impatto ambientale
-
investimenti per la ricerca di prodotti innovativi
-
inserimento in azienda di figure professionali altamente specializzate
-
esternalizzazione di alcune fasi della logistica.
Successivamente il candidato sviluppi uno dei seguenti punti.
1.
Presentare la relazione sulla situazione finanziaria ed economica di Alfa spa al 31/12/2009 supportata dal sistema degli indicatori di bilancio.
2.
Presentare il report redatto alla fine dell’esercizio 2009 dal responsabile del reparto H di Beta spa, impresa industriale, che realizza i prodotti AM49, BL50 e BR51, dal quale si evidenzi:
-
il procedimento per la determinazione dei margini di contribuzione e dei risultati economici dei tre prodotti
-
la relazione contenente la scelta di mantenere o eliminare la lavorazione del prodotto BL50 considerato che i risultati ottenuti nell’esercizio non sono stati conformi a quanto programmato.
3.
Individuare e descrivere i contratti che consentono alle banche di migliorare il risultato del Margine di interesse e delle Commissioni nette; analizzarne due sotto l’aspetto giuridico, tecnico, economico e finanziario e presentare le relative scritture contabili evidenziandone i riflessi sul bilancio della banca e dell’impresa cliente.
Dati mancanti opportunamente scelti.
____________________________
Durata massima della prova: 6 ore.
Sono consentiti la consultazione del Codice Civile non commentato e l’uso di calcolatrici tascabili non programmabili.
Non è consentito lasciare l’Istituto prima che siano trascorse 3 ore dalla dettatura del tema.